MISSIONE IN MADAGASCAR NOVEMBRE 2022-REPORT IFERMIERISTICO a cura di Mariangela Musso
// Ven Dic Dicembre 16th, 2022 // Categoria:report
a cura di Mariangela Musso
“E’ più importante tenere a galla la piroga che raggiungere la riva”
Inizio questo report con un proverbio malgascio poiché rispecchia e sottende molto di quanto è stato vissuto durante la mia breve missione, insita nel progetto di cooperazione che è ripartito in Madagascar dopo la lunga assenza della nostra associazione a causa della pandemia.
Sento anzitutto il dovere di dire che diverse altre equipe si sono già avvicendate sulla nave ospedale Elpis, dopo la pandemia, lavorando tanto, sovente con notevoli problematiche da affrontare ma sempre in delicato ed efficace spirito di collaborazione con i partner di riferimento, il personale tecnico e sanitario locale e con i volontari di altre associazioni, lasciando una sostanziosa traccia positiva sul loro cammino, un grande esempio con il loro umile ma intenso lavoro ed un forte radicato ricordo al loro rientro.
Ebbene, di questi miei colleghi di missione (tecnici, meccanici, motoristi, logisti, medici, infermieri, volontari generici) io posso testimoniare poiché molto ho raccolto di loro e del loro significativo passaggio, dalle narrazioni delle persone con cui mi sono confrontata in missione e con cui ho condiviso a mia volta ore, giorni densi di vicissitudini, discussioni, perplessità, entusiasmo e cambi di scena.
Per sua natura un report deve necessariamente essere tecnico, enunciare obiettivi e snocciolare dati ma per quanto mi riguarda oggi vado in controtendenza; ritengo infatti molto più rilevante ringraziare tutti i volontari di ELPIS NAVE OSPEDALE che mi hanno preceduta in questo 2022 perché hanno vissuto in prima persona il concetto del proverbio malgascio dove alla fine il morale della favola è che, mentre un gruppo di grandi persone si sfianca di fatica fisica e mentale per lavorare ai motori, agli impianti idraulici ed elettrici di Elpis, l’equipe medico infermieristica raggiunge la riva con un gommone e poi, stracarichi di zaini e borsoni, a piedi nell’infinita bassa marea, per in seguito inoltrarsi a lavorare nella brousse.
Dunque anche in quest’ultima missione cui ho partecipato, la modalità operativa si è improntata e sviluppata su due ambiti fondamentali, che in definitiva ne accolgono e sviluppano i macro obiettivi:
manutenzione della nave ospedale e svolgimento di attività sanitaria.
EQUIPE
Paolo Rossi, dentista
Giancarlo Ungaro, chirurgo
Rosalba Caizza. medico legale
Mariangela Musso, infermiera
PARTNER LOCALI
Le varie figure sanitarie presenti sul posto, per lo più infermieri ed ostetriche grazie agli accordi presi precedentemente nell’ambito del progetto FAHASALAMANA e rinnovati di missione in missione, in collaborazione con alcune associazioni tra cui:
H4O, KUKULA e CSI
OBIETTIVI GENERALI
♦ Svolgere attività tecnica perla manutenzione della nave
♦ Svolgere attività sanitaria, medico-infermieristica
OBIETTIVI SPECIFICI
♦ Organizzare riunioni con personale locale per il nuovo assetto organico sulla nave (comandante, motorista, meccanico, addetto alla documentazione con la Marina e Ministeri)
♦ Organizzare riunioni con gli operai/custodi, già presenti sulla nave al fine di ottimizzarne le mansioni, immediate, a media e lunga attuazione
♦ Organizzare la logistica dei lavori di manutenzione
♦ Provvedere al riordino dei locali della nave ed ai vari rifornimenti necessari
(acqua, cambusa, prodotti e materiali per i lavori)
♦ Organizzare e svolgere l’attività di visite mediche con il personale locale
♦ Organizzare e svolgere l’attività di chirurgia
♦ Organizzare e svolgere l’attività odontoiatrica e di educazione sanitaria
Con l’obiettivo centrale e condiviso di collaborare in modo fattivo, armonico, creativo e formativo.
CONTESTO LAVORATIVO
Villaggio di pescatori ed agricoltori di Sakatia e Isole Mitsio
Nella prima parte della missione cui ho partecipato, si è intervenuti presso il centro di salute dell’ ISOLA SAKATIA (arcipelago di Nosy Be, oceano indiano, Madagascar del Nord). Dispensario rurale, che abbiamo imparato a conoscere attraverso i volontari delle precedenti missioni, offre assistenza infermieristica ed ostetrica diurna 6 giorni su 7 con disponibilità ulteriore, specie notturna (reperibilità con un numero di telefono dedicato).
Ravelonasa Edoxie è la responsabile di questo piccolo, spartano ma ben funzionante dispensario; ha compiuto il suo percorso formativo a Majanga presso l’istituto ISMATEC (istituto superiore di medicina e tecnologia), dove per 2 anni ha studiato infermieristica specializzandosi poi in ostetricia e neonatologia durante il terzo e ultimo anno di studi.
Edoxie, la sage femme di Sakatia è una ragazza straordinaria e brillante, una figura speciale che, come accade quasi sempre nei paesi a basso livello di sviluppo in contesto rurale, svolge un ruolo vitale per la piccola comunità estendendo la sua formazione ed alta professionalità a diversi ruoli: infermiera, ostetrica, dottore, consigliera, gestore del centro di salute in tutti gli ambiti.
Supportata dagli studi, dalle sua grandi doti di prontezza e lungimiranza, avvalendosi dei protocolli forniti dal Ministero della Salute, volge con grande passione:
• attività medica di prevenzione, diagnosi e cura, dal neonato all’anziano (non è presente infatti una figura medica di routine);
• attività di pronto soccorso e piccola chirurgia (suture in ferite da piccoli traumi ed estrazione corpi estranei);
• controlli specifici, sanitari e nutrizionali alla donna gravida, alla puerpera, al neonato ed al bimbo piccolo;
• trasporto di casi clinici difficili e di neonati a rischio, con battello veloce, presso l’ospedale pubblico di Nosy Be;
• attività di sostegno alla coppia e sulla responsabilità genitoriale;
• prevenzione in ambito di malattie sessualmente trasmissibili ü planning famigliare.
PRIMO STEP DI ATTIVITA’ – MEDICINA
Insieme abbiamo prima preso visione della struttura, dei locali, dei farmaci e dei pochi presidi a disposizione per poi consultare i registri sulle visite e sui parti, così ben compilati, con semplicità, accuratezza di dati clinici ed estrema capacità di sintesi da destare sorpresa ed ammirazione; molto interessante ed istruttivo il confrontarmi sugli attuali protocolli ministeriali in uso quali ad esempio quelli per il trattamento del paludismo, della malnutrizione e della contraccezione.
Insieme al dr. Ungaro ed alla dott.ssa Caizza, abbiamo svolto visite di medicina generale riscontrando le seguenti essenziali problematiche: disturbi gastrointestinali, cefalee, disturbi della minzione, infezioni cutanee delle unghie e del cuoio capelluto (dermatiti, eczemi, micosi, ferite, morsi di ragni, punture di insetti), disturbi visivi ed infezioni oculari, paludismo, alcuni casi di ipertensione importante e molta malattia del cavo orale (consultazioni odontoiatriche); in pieno accordo con Edoxie, la somministrazione della terapia necessaria (compresse, pomate e colliri) è avvenuta per lo più con l’utilizzo dei nostri farmaci al fine di risparmiare la dotazione della piccola essenziale farmacia del dispensario anche perché siamo stati supportati dal fatto che in essa erano comunque presenti gli stessi principi attivi da noi somministrati e che sono iscritti nelle linee guida dei FARMACI ESSENZIALI in uso in Madagascar.
SECONDO STEP – CHIRURGIA
Abbiamo individuato uno spazio temporale da dedicare ad interventi di piccola chirurgia, (cisti, ascessi, lipomi e corpi estranei) allestendo una mini camera operatoria nel grande locale normalmente adibito a sala parto;
abbiamo operato in anestesia locale con l’utilizzo di campi sterili e materiale monouso in nostra dotazione e sterilizzato i ferri chirurgici con la stufetta elettrica ivi presente.
Ad ogni paziente è sempre stata applicata la piastra per l’elettrobisturi che abbiamo trovato molto easy e funzionante ed abbiamo messo a disposizione un kit per eventuali allergie, un analgesico, e l’occorrente per il monitoraggio dei parametri vitali (saturimetro e sfigmomanometro)
Dopo scrupolosa valutazione, gli interventi sono stati eseguiti in totale sicurezza dal dr.Ungaro e dalla dott.ssa Caizza con il supporto mio e di Endoxie; muovendosi in concerto e con maestria hanno elaborato un sistema rapido ed efficace per non sovraccaricare di lavoro e di materiali la sala parto.
Non abbiamo riscontrato alcuna difficoltà organizzativa e possiamo tranquillamente ribadire che la tecnologia povera dà dignità alla povertà stessa; il segreto del poter/saper lavorare in contesto rurale e con pochi strumenti a disposizione è proprio questo: prepararsi molto bene a casa propria per poi mettersi a disposizione accettando pienamente la povertà locale che non impedisce di lavorare correttamente e con qualità, sia nella prestazione che nell’utilizzo dei pochi presidi, creando con dinamicità e fantasia nuove situazioni adatte al momento. D’altro canto poi, ben vengano i progetti a sostegno di queste realtà in cui lavorano e si prodigano delle persone che meritano aiuti concreti ma soprattutto semplici e sostenibili.
TERZO STEP: ODONTOIATRIA
Nel terzo ampio locale del dispensario è stato allestito in passato un grazioso studio dentistico, spartano si ma corredato da un riunito, un letto, alcuni piani di lavoro e carrellini contenenti i presidi specifici ad uso dei dentisti.
Debbo dire che qualora si possa trovare in Africa un riunito che funzioni davvero (anche se il Madagascar non è da considerarsi, per le sue peculiarità, come un paese africano…) è veramente un dono, una grazia infinita per lo svolgimento di un lavoro che per sua natura richiede alcune specifiche, così che il dentista possa avere anzitutto la considerevole possibilità di estrarre in assoluta sicurezza ma principalmente il modo di curare davvero e quindi di salvare i denti, specie nei giovani e di fare poi molta prevenzione!!!
Veramente tante persone tra bambini, adolescenti, uomini, donne ed anche anziani hanno usufruito del prezioso lavoro del dott. Rossi che infaticabile e con estrema dedizione ha dapprima ricondizionato presidi e riunito per poi lavorare senza tregua nonostante il tasso di umidità elevato ed il rumore infernale del bel gruppo elettrogeno antistante; molte le condizioni preoccupanti dei cavi orali esaminati, soprattutto nei giovani; molte le visite durante le quali egli con infinita pazienza, ha svolto attività odontoiatrica conservativa, cercando di estrarre il meno possibile.
Ho imparato assai vestendo i panni di assistente di poltrona, preparando di volta in volta, tutto il materiale necessario, compilando le schede dei pazienti ma soprattutto grazie alle spiegazioni che il dr. Rossi forniva loro e perciò indirettamente anche a me.
PER ENDOXIE
Durante lo svolgimento del mio breve servizio a Sakatia ho avuto modo di imbastire un buon dialogo con questa dolcissima e vivace sage femme che ho molto ammirato, che desidero ancora ringraziare e che ancora porto nel cuore.
Con lei ho potuto parlare, seppur a tratti, della cultura locale, dell’animismo e delle tradizioni, credenze, fantasie e simbolismi legati all’etnia Sakalava, un popolo misterioso ed impregnato di magia.
Ho avuto modo di nutrire la mia curiosità tempestandola di domande ed avendo come risposte tante piccole schematiche spiegazioni perché lei non è per i“ bla, bla, bla,” ma per i “ fatti concreti” (parole sue)!!
Mi ha posto una sola chiara, esplicita richiesta di aiuto, che potremmo soddisfare con la prossima missione:
una cospicua donazione in biberon e latte in polvere poiché in questi ultimi tempi ha notato che le giovani mamme non hanno più sufficiente latte o addirittura, nonostante le sue sollecitazioni e spiegazioni, perdono l’interesse all’allattamento materno per varie ragioni personali, culturali e sociali.
Da parte mia, sotto la tutela di Elpis Nave Ospedale, le ho donato una pratica borsa da lavoro contenete farmaci essenziali, materiale vario per medicazioni, pomate antibiotiche e per le ustioni, colliri e gocce otologiche.
RINGRAZIAMENTI
Ho ritenuto essenziale iniziare il mio report ringraziando tutti i volontari poiché con il loro spirito di prassi e di condivisione sono capaci, nonostante le contrarietà, di farsi carico delle più svariate dinamiche e situazioni, con la mano sempre tesa non per trascinare o pilotare ma per provare che è possibile camminare insieme senza strumentalizzare nulla o nessuno.
Ho in animo di chiudere la mia relazione di missione ringraziando di cuore le seguenti care persone che già conoscevo o che ho incontrato per la prima volta durante questa mia ennesima avventura in terra malgascia:
grazie infinite a Madam Afifa, Edoardo, Isabella, Giorgia e Pamela,
grazie al grande team della nave ospedale, in particolare al piccolo grande uomo che risponde al nome di Rasta – Luiset,
grazie di cuore ai miei colleghi infermieri, Michele e Barbara che prima di me, in questo 2022, hanno offerto un gran lavoro alla nave ospedale,
grazie a Rosalba,Paolo e Gian, miei cari compagni di lavoro e di belle serate nel magico silenzio degli incantevoli tramonti e delle notti stellate tanto da apparire infinite.