2022 – TESTIMONIANZA DI MARIANGELA MUSSO A ELPIS
FORZE SPECIALI
– Lo siamo anche noi, i volontari di Elpis nave ospedale!
Sera tarda, stanchezza e dialogo infinito fra noi volontari ed missionari salesiani. Mangiando banane e durissimi quadretti di cioccolata, analizziamo la giornata di lavoro vissuta fra mille difficoltà, nell’isolamento dei villaggi più estremi, con la passione e dedizione che ci sostengono da sempre.
Quanta distanza, inquietanti silenzi ed assenze, nonostante lo straordinario sforzo dei missionari da anni impegnati a donare aiuto concreto in ogni dove. Strade impraticabili, disagi sovente di difficile risoluzione e tanti sguardi tra il curioso ed il supplichevole, dietro le misere capanne lontane da tutto e da tutti.
E’ qui in questa serata battuta dal vento e dal latrato dei cani, in un fraterno momento protetto dal cielo stellato che le stelle puoi quasi toccare, permeato di fantasia mista a cruda realtà, di sogno variegato a fatti concreti alla mano, è qui che nasce per caso ma neanche tanto, il progetto nave ospedale.
In poche semplici parole: portare sostegno ed opportunità via mare, laddove diventa veramente arduo o tempisticamente inaccettabile arrivare via terra. Un progetto di cooperazione socio sanitaria che ha nel suo grembo ambizioni ed obiettivi di grande valore, ad ampio spettro, non scevro di sin da subito di prevedibili difficoltà tecniche ed assurdi ostacoli burocratici ma nulla può fermare questo effervescente, tenace, sognatore gruppo di volontari italiani in Madagascar.
E’ forse un peccato sognare? Sperare? Fantasticare su un qualcosa di grande e che può essere di reale sostegno e protezione? Noi pensiamo proprio di no.
E così sono in tanti ad aiutare e contribuire nel corso di questi lunghi durissimi anni costellati da alti e bassi, piccoli traguardi ed improvvisi intoppi, salite e discese, allegrie e malinconie.
Sconforto e delusione mai. Andiamo avanti a muso duro, a testa alta, tutta dritta verso la totale realizzazione del nostro programma di cooperazione che è e sarà viva prova e chiaro esempio delle forze del volontariato.
Forze speciali. Lo siamo anche noi, i volontari di Elpis nave ospedale!
Rappresentiamo egregiamente l’inestimabile ruolo del volontariato dove l’unione fa la forza e lentamente ma inesorabilmente si arriva al traguardo atteso e condiviso fra tutti. Popolazione locale in primis, criterio per noi essenziale.
Sappiamo benissimo che il singolo volontario non può, da solo, rispondere alla molteplicità dei bisogni; per noi è stata ed è basilare la comunione e l’articolazione degli interventi, l’assegnazione di ruoli, la progettualità costantemente condivisa negli anni, al fine tutt’altro che semplice ma molto umile di rispondere efficacemente alla sfida, anzi alle varie sfide che si sono susseguite.
Passato, presente e futuro, un melange di emozione, avventura, fatica, riflessione, stanchezza, seguita da nuova ed inarrestabile energia sino alla partenza della nave da Trapani verso l’Africa, alla volta del “nostro” amato Madagascar.
Abbiamo costante conferma che su quella terra tanto bella e sorprendente quanto tormentata ma resiliente ci attendono persone meravigliose che hanno creduto e credono in noi, nel nostro operato e nel futuro di questo progetto in continua evoluzione, nonostante la brutta e problematica battuta d’arresto arrecata dalla pandemia Covid.
Con la mente torno al tempo africano; il nostro tempo di navigazione e di esperienze, durante il quale siamo quasi sempre considerati ed accolti con entusiasmo dai paesi di transito e dove in pieno accordo e collaborazione locale, lavoriamo per quanto possibile, grazie ai volontari che si avvicendano nei ruoli davvero più disparati durante le missioni sanitarie, socio educative e tecnico logistiche.
Io posso testimoniare. Ne ho le carte in perfetta regola per farlo.
Ho vissuto il progetto dal suo nascere ad oggi, condividendo tutto sia in Italia che in Madagascar, a più livelli ed intensità. Posso davvero testimoniare il valore del volontariato, che è un po’ il mio chiodo fisso, il grande lavoro sia fisico che mentale, le inesauribili risorse delle persone coinvolte e la preziosità di quanto accaduto, nel bene e nel male.
Ogni giorno, continuando a sognare ad occhi aperti, incantata volgo uno sguardo al mio mappamondo, non solo elemento di arredo ma parte integrante di questa avventura.
Punto il dito sulla Gambia e sul Ghana.
Li ho svolto più missioni ed ho lavorato fianco a fianco dei miei adorabili colleghi infermieri, medici, logisti e della popolazione locale che non finirò mai di ringraziare per quanto ho visto e conosciuto di loro, dei loro difficili mondi, per tutto ciò che mi hanno insegnato sia nell’aspetto di vita pratica, quotidiana sovente di sopravvivenza, sia dal punto di vista tecnico.
Mi soffermo sempre. Penso. Discuto. Condivido. Con la mia famiglia, gli amici ed i miei compagni di missione che non finirò mai di ringraziare, tutti quanti ma in modo particolare Giancarlo, Nino, Getty, Rosalba, Marco, Angela, Daniela e Paolo.
Bisogna saper ringraziare perché veramente tanti sono stati i sacrifici e l’impegno profuso per Elpis e dunque il mio più dolce e profondo ringraziamento va anche ai missionari del Madagascar con i quali, al di là degli accordi governativi, a tutt’oggi collaboriamo con stima ed affetto.
Quante vicissitudini, quante storie, vissuti personali che hanno dell’incredibile, episodi talvolta buffi, talvolta molto seri che hanno segnato per sempre la storia di Elpis, persone speciali nelle forze speciali trovatesi a lavorare, sovente a combattere con la natura circostante a volte dura, impietosa, ostacolante e spossante ma per fortuna anche calma ed accogliente
Le parole, le risate, le grida, i pericoli scampati ed i silenzi, la luce, la notte, il vento e la pioggia. Tutto va compreso in Elpis nave ospedale.
Onde altissime e basse maree in queste diecimila miglia intorno all’Africa.
La storia di Elpis è intrisa di sentimento, di valori, di consapevolezza e responsabilità.
Anche per questo la storia di Elpis continua.
Musso Mariangela
Infermiera volontaria di Elpis