Come Nasce il Progetto

l’Idea del Progetto “Nave Ospedale”

Guardando al sempre più diffuso contesto di estrema povertà ed indigenza dei Paesi a basso reddito e alla conseguente precarietà in ogni ambito e in ogni fase della vita, le attività previste dal progetto, hanno la funzione di contribuire, in collaborazione con i partner locali ed eventualmente con altri Enti ed Associazioni, al miglioramento delle condizioni sanitarie, educative e sociali di una bene identificata fascia di popolazione. Mediante lo svolgimento delle azioni incluse in tale percorso, si intendono infatti realizzare una serie di interventi che seppur basati essenzialmente sull’aspetto sanitario, direttamente o indirettamente e coinvolgendo la popolazione locale, possono apportare beneficio in ogni sfera della comunità interessata, fornendole strumenti di riflessione e di applicazione semplici e riproducibili.

Gli interventi, infatti, devono essere fondamentalmente mirati ad avviare e agevolare i processi di auto-sviluppo rendendo le comunità interessate non semplici osservatori passivi ma attivi e diretti protagonisti del movimento in atto.

Per il dettaglio del contesto e giustificazione del progetto  in Madagascar consulta la pagina:  il progetto Nave Ospedale per il Madagascar;

Grazie, quindi, alle nostre convinzioni ed  all’esperienza acquisita durante lo svolgimento dei molteplici servizi in oltre dieci anni di attività, si è giunti alla convinzione che via mare si  raggiungono più agevolmente e rapidamente  molti territori aventi grossi limiti fisico-strutturali difficilmente superabili via terra che pongono barriere ad eventuali interventi mirati alla cooperazione e sviluppo, e al superamento di un’eventuale improvvisa situazione di emergenza  indotta ad esempio da catastrofi naturali, epidemie, vaccinazioni di masse, ecc

 

Nasce così il “Progetto Nave Ospedale”

ma nasce anche dalla volontà di portare aiuti sanitari,  e umanitari a tutte le popolazioni colpite da catastrofi naturali, sempre più frequenti e violente e durante le migrazioni di massa .

GLI OBIETTIVI SPECIFICI

Gli obiettivi specifici e le potenzialità operative si riconducono, in sintesi, ai seguenti:

• sostegno sanitario in paesi a basso reddito, con possibilità di svolgere attività di chirurgia poli-specialistica

• interventi in zone colpite da calamità naturali e/o emergenze di varia natura

• trasporto di aiuti umanitari e di mezzi di sussistenza

• assistenza eventuali naufraghi, ad esempio pesca, immigrazione

• soccorso sanitario a popolazioni coinvolte in calamità naturali e conflitti bellici

• attività di ricerca, raccolta dati, formazione, campagne di vaccinazione

• compartecipazione con altre organizzazioni umanitarie in missioni e progetti sanitari  congiunti

• possibilità di estensione operativa territoriale attraverso l’utilizzo di strutture modulari  quali ad esempio container attrezzati, tende da campo, unità mobili e simili

• sviluppo di microprogetti di supporto alle popolazioni che non possono accedere alle cure sanitarie di base

 

MEZZI NAVALI IMPIEGATI

Nel Giugno 2009, con l’assegnazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di una unità navale, prima adibita alla pesca marittima  e poi in disarmo per cessata attività l’idea del progetto nave ospedale si concretizza.

L’Associazione dispone infatti di una motonave lunga 25,30 mt e larga 7 metri circa con ponte principale tutto libero ove è possibile imbarcare due container shelter.

Per conoscere meglio le caratteristiche dell’unità navale consulta la pagina: la nave.

 

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The idea of the “Hospital Ship Project”

Looking at the increasingly widespread context of extreme poverty in low-income countries and looking at the consequent uncertainty in all areas and all stages of life, the activities of the project are intended to contribute to the improvement of health, educational and social aspects of a well-identified population group, in collaboration with local partners and with other Institutions and Associations.

Through the holding of actions included in this route, we intend to create a series of interventions which, although based essentially on the health, involving the local population, may provide benefit in every sphere of the affected community, by providing simple and reproducible tools for analysis and application.

The interventions, in fact, should be primarily targeted to initiate and facilitate the processes of self-development by making the affected communities not just passive observers but active and direct protagonists of the movement in progress.

For details of the context and justification of the, especially in Madagascar, please visit: ” the project H.S.for Madagascar

So, thanks to our beliefs and experience acquired during the course of many services in ten years, it has been belief that many areas with large physical and structural limitations difficult to overcome by land they can be reached more easily and rapidly by sea, where there are no barriers for any action aimed at cooperation and overcoming any sudden crisis situation such as induced by natural disasters or epidemics.

The project is also driven by the desire to bring immediate health, social and humanitarian aid to all populations affected by natural disasters, ever more severe and frequent and mass migration.

For these reasons the “Hospital Ship project”  was born.

With regard to the theoretic typology of intervention, the hospital ship carries out its activities in the most geographically strategic port, or in absence of it, in the most technically suitable coastal or fluvial area. A dedicated and organized team will always be able to go to work on the mainland, according to targeted programs, reports or any specific requests by local partners as missionaries, leaders and Institutions.

The specific objectives and operating potentialities are, in summary, the following:

• medical support in low-income countries, with the possibility to carry out poly-surgical specialistic activities

• efforts in areas affected by natural disasters and / or various kinds of emergencies

• transport of humanitarian aid and livelihoods

• assistance to any survivors

• medical aid to people engaged in natural disasters and wars

• research activities, data collection, training, vaccination campaigns

• partnership with other humanitarian organizations on missions and joint health projects

• option to extend the operational area through the use of modular structures such as equipped containers, field tents, mobile
units, etc.

• development of micro-projects to support people whit no access to basic health care

(traslation of Barbara Ungaro)

MEZZI NAVALI IMPIEGATI

Nel Giugno 2009, con l’assegnazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di una unità navale, prima adibita alla pesca marittima  e poi in disarmo per cessata attività l’idea del progetto nave ospedale si concretizza.

L’Associazione dispone infatti di una motonave lunga 25,30 mt e larga 7 metri circa con ponte principale tutto libero ove è possibile imbarcare due container shelter.

Per conoscere meglio le caratteristiche dell’unità navale puoi consultare la pagina: la nave.

La nave sarà  dotata anche di un “tender” motorizzato sistemato sopra la  piattaforma esterna poppiera (in corso di realizzazione) necessario per interventi in zone di mare inaccessibili con la nave.

LE POTENZIALITA’ OPERATIVE DELLA NAVE

In merito alla teorica tipologia di intervento, la nave ospedale svolge la propria attività ormeggiata nel porto prestabilito, geograficamente più strategico, o in mancanza di esso, nella zona costiera o fluviale tecnicamente più idonea:

per esempio in Madagascar nei porti di:

Madagascar                                                Porto di Tomasina

Porto di Tulear Porto di Tolanaro

o, nel Mediterraneo,  nel porto di Lampedusa o  Pantelleria :

L’unità , ferma nel porto, non solo sarà sempre operativa con la sala chirurgica ma sarà pronta a muovere per i porti e le zone costiere ove si verificherà la necessità di un intervento sanitario o si  è verificata la calamità naturale.

L’operatività sanitaria potrà essere di tre tipologie:

a) con sala operatoria mobile contenuta in un conteiner shelter con pareti estensibili imbarcato e sistemato sul ponte di coperta della nave ove sarà possibile effettuare interventi chirurgici  e/o all’occorrenza, secondo le necessità tecnico-operative del momento, sbarcata,  con mezzi di bordo o terrestri, su gommato per raggiungere la zona di intervento;

La nave, nel suo interno sarà predisposta e dotata di farmacia, laboratorio, ambulatorio,

b) con ospedale da campo in tende gonfiabili, autonomo e completamente attrezzato, sistemato in apposite casse trasportabili su un piccolo container sistemato anch’esso, sul ponte di coperta che all’occorrenza potrà essere sbarcato montato nelle immediate vicinanze ove è ormeggiata la nave o trasferito a mezzo di gommati terrestri nella zona di operatività;

c) un’equipe dedicata e organizzata, potrà  recarsi a operare sulla terraferma, secondo programmi mirati, richieste precise
o a eventuali segnalazioni da parte di partner locali come missionari, governanti e istituzioni.

L’unità navale, ferme restando le predette tipologie operative, nel tempo, potrà essere dotata di altri moduli mobili attrezzati per odontoiatria, radiologia, epidemiologia, ecc. depositati nel porto strategico stabilito come base operativa e imbarcabili,  secondo le necessità operative sanitarie del momento.

PER  ULTERIORI DETTAGLI DEL PROGETTO VAI  QUI